Uno studio di PageGroup su 5.000 persone indaga sulle qualità ricercate nel “lavoro dei sogni”, tra risposte prevedibili e alcune sorprese

In che tipo di azienda “dei sogni” vorrebbero lavorare i candidati europei? Che tipo di benefits e che tipologia contrattuale preferiscono? A questa e ad altre domande ha provato a rispondere la società di recruiting PageGroup, intervistando circa 5.000 persone, sia occupate che in cerca di impiego, in tutta Europa.

Tanto per cominciare, non stupirà di certo scoprire che la stabilità contrattuale, specie dopo quasi due anni di crisi scatenata dalla pandemia, la fa da padrona nella ricerca di benessere lavorativo: l’80% degli intervistati vorrebbe, dunque, un posto fisso, il 34% desidera un contratto temporaneo e solo il 15% si accontenterebbe di qualsiasi tipologia contrattuale.

Per quanto riguarda il livello di dimensioni dell’azienda, le preferite sono le medie imprese (41%). Seguono le grandi aziende (30%) e le piccole (25%). La media azienda ha diversi vantaggi, tra cui il rapido processo decisionale (36%), le maggiori opportunità di formazione (30%) e una più chiara vision strategica (27%).
Chi aspira, invece, a lavorare per le grandi imprese, è più attratto dalla prospettiva di avanzamento di carriera e dalla possibilità di guadagnare di più. Anche le piccole imprese, nonostante siano l’opzione meno preferita, offrono una serie di vantaggi, come un processo decisionale accelerato (41%), la cultura organizzativa più a misura d’uomo (40%) e maggiore autonomia nello svolgimento delle mansioni (36%).

Capitolo “benefits”: ben il 71% di chi ha risposto all’indagine sceglie la formazione e l’avanzamento di carriera tra quelli più desiderabili. Importante anche la possibilità di lavorare per una realtà impegnata nella Responsabilità Sociale d’Impresa, che si concretizza nel rispetto dei diritti umani (97%), dell’ambiente (96%) e nella responsabilità economica (94%)”; anche l’assistenza sanitaria privata è considerata una delle maggiori priorità dal 51% dei rispondenti.

 

Infine, dallo studio emerge anche il desiderio di poter lavorare, in tutto o in parte da remoto (59%): tra questi, sono le donne ad apprezzare maggiormente le modalità di lavoro flessibili rispetto agli uomini (65% contro il 53%).


 

Fonte: Cliclavoro
 


 

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